La nuova Inter: dopo Mourinho arriverà uno stadio da 65mila posti
Un addio lungo 4 anni. Poi l’Inter, dalla stagione 2012-13, lascerà San Siro per giocare nel nuovo impianto che sarà costruito dalle parti di Pero, sul territorio dedicato all’Expo e posto fra due stazioni della nuova linea metropolitana. Una scelta inevitabile per stare al passo con i grandi club d’Europa che vantano ricavi inimmaginabili da stadio, come si evince dal nuovo progetto elaborato con la consulenza di «Sports Investment Group», società specializzata nella realizzazione e nello sviluppo di grandi arene sportive.
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L’Inter vuole fare di meglio per porsi sulla scia dei club d’Oltre Manica con uno stadio che potrebbe somigliare a quello del Liverpool, in avvio di costruzione. La visione definitiva si avrà dopo la scelta del progetto promossa da «Sports Investment Group» fra i migliori gruppi di architettura al mondo. Ma già si conoscono alcune caratteristiche dello stadio nerazzurro che verrà intitolato per motivi commerciali a uno sponsor (vedi Ricoh a Coventry) ma sarà dedicato ad Angelo Moratti e Giacinto Facchetti. Alla base del progetto la filosofia di riportare alle partite le famiglie e di fare il tutto esaurito in ogni occasione: obbiettivi imprescindibili per Massimo Moratti. Intanto la capienza, pari a 60-65 mila posti, con angoli di visuale ottimali da ogni parte grazie anche all’assenza della pista d’atletica. Il bando comprende, fra l’altro: a) 120-150 sky-box di 35 mq2, simili a quelli costruiti a San Siro, in grado di ospitare una dozzina di spettatori; b) 800 box-loggia di 15 mq2, più spartani e meno capienti rispetto ai precedenti; c) 3 livelli di tribuna d’onore con servizi personalizzati a seconda della spesa; 4) un’ottantina di punti di ristoro con la finalità di soddisfare ogni tipo di esigenza e di tasca. Previsti anche 4 ristoranti, di cui uno da gourmet, e numerosi negozi. All’interno la sede dell’Inter con la sala dei trofei, il museo e gli spazi riservati al merchandising. Fuori parcheggio da 7-8 mila posti, quanto dovrebbe bastare nei giorni di partita e in quelli senza per consentire a chi entra a Milano da nord-ovest di lasciare l’auto e prendere la metropolitana.
Il costo? Sui 400 milioni, compresi gli oneri finanziari: gran parte dell’investimento arriverà per l’80% da fondi e banche, il resto dall’azionista. Ma con la possibilità di fare cassa fin dalla presentazione del progetto con l’apporto degli sponsor, specie di quello che darà il nome allo stadio, e delle aziende che prenoteranno box e negozi. Ne dovrebbero scaturire entrate per una quarantina di milioni. L’ammortamento è previsto in una decina di anni. E i ricavi, i famosi ricavi, permetteranno all’Inter di autofinanziarsi e fare concorrenza ai maggiori club europei. In un secondo momento si parlerà della costruzione, vicino allo stadio, di un centro commerciale e di un albergo, che comporterà ulteriori iniezioni di denaro in «project financing»...